Nel documento si sottolinea come le recenti minacce ibride e i casi di danneggiamento ai cavi nel Mar Baltico e nel Mare del Nord abbiano evidenziato la fragilità di queste infrastrutture e la necessità di adottare un approccio comune, multilivello e basato sul rischio.
I cavi sottomarini sono la spina dorsale della connettività globale e rappresentano una componente strategica sempre più vulnerabile agli attacchi ibridi e ai sabotaggi. È questo il messaggio lanciato da un gruppo di operatori europei delle telecomunicazioni e stakeholder del settore infrastrutturale in una lettera aperta indirizzata all’Unione Europea, al Regno Unito e alla NATO, resa nota in questi giorni.
Cavi sottomarini: un’infrastruttura critica da proteggere
GlobalConnect, Alcatel Submarine Networks, NKT, Orange, Proximus, Telecom Italia Sparkle, Telefónica, Vodafone e Telenor, firmatari della lettera, chiedono un impegno coordinato e strutturato per garantire la sicurezza e la resilienza dell’intero ecosistema dei cavi sottomarini, definiti “cruciali per la competitività, la prontezza militare e la stabilità economica dell’Europa”.
Nel documento si sottolinea come le recenti minacce ibride e i casi di danneggiamento ai cavi nel Mar Baltico e nel Mare del Nord abbiano evidenziato la fragilità di queste infrastrutture e la necessità di adottare un approccio comune, multilivello e basato sul rischio.
L’Action Plan UE e il ruolo del CEF
La lettera accoglie con favore l’EU Action Plan on Cable Security, che prevede azioni concrete per rafforzare la resilienza delle infrastrutture digitali. Fondamentale, in questo contesto, è il ruolo della Connecting Europe Facility (CEF), lo strumento finanziario dell’UE dedicato alle reti transfrontaliere.
Gli operatori chiedono che la Commissione Europea avvii un dialogo strutturato con l’industria, anche per definire l’elenco delle infrastrutture critiche (CPEI) e identificare le tecnologie di sorveglianza e protezione più efficaci. Analoga richiesta è rivolta alle istituzioni britanniche e a quelle dell’Alleanza Atlantica.
Sicurezza cavi sottomarini: cooperazione pubblico-privata uno dei pilastri per il rafforzamento della sicurezza
Uno dei pilastri dell’appello è il rafforzamento della cooperazione tra settore pubblico e privato, basata su scambio di intelligence, sistemi di monitoraggio condivisi e diffusione di best practices. Secondo i firmatari, queste buone pratiche dovrebbero orientare anche le politiche di appalto pubblico, riflettendosi nei Paesi membri e tra i partner NATO.
Particolare attenzione è rivolta agli investimenti in tecnologie avanzate per rilevare e mitigare eventuali danni, da sostenere tramite fondi europei come il CEF e l’European Defence Fund, ma anche attraverso strumenti britannici e atlantici.
Più rotte, meno rischi
Un altro tema cruciale è quello della ridondanza delle rotte. I firmatari propongono lo sviluppo di percorsi alternativi – sia terrestri che sottomarini – per ridurre la dipendenza da singoli punti di vulnerabilità. In parallelo, invocano la semplificazione delle procedure autorizzative per accelerare l’implementazione delle misure di protezione.
La sicurezza digitale come priorità geopolitica
“La sicurezza dei cavi sottomarini deve diventare un pilastro della protezione delle infrastrutture critiche europee”, si legge nel documento. Un monito che va ben oltre il settore delle telecomunicazioni e che riguarda la tenuta geopolitica dell’intera Europa. La minaccia non è più soltanto cyber, ma anche fisica, ibrida, transnazionale.
In un contesto globale in cui la guerra dell’informazione e della disinformazione si combatte anche sotto il livello del mare, garantire la resilienza dei cavi sottomarini significa difendere la sovranità digitale, l’economia e la sicurezza collettiva.