Carla Zambelli a Roma, la deputata brasiliana è ricercata dall’Interpol per ‘hackeraggio’. Il caso

A Roma la deputata brasiliana con cittadinanza italiana Carla Zambelli, ricercata dall’Interpol. Zambelli infatti ha ricevuto una condanna a dieci anni lo scorso maggio per l’hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia.

Un nuovo caso internazionale all’orizzonte?

In Italia potrebbe presto scoppiare un nuovo caso internazionale, visto l’approdo della deputata brasiliana con cittadinanza italiana Carla Zambelli, già ricercata dall’Interpol. Lo hanno riportato diversi media. Non ultimi, il Corriere della Sera e poi la CNN Brasil.

Lo scorso maggio, la deputata ultra-conservatrice esponente del Partito Liberale ha subito nel suo Paese una condanna a dieci anni per hackeraggio, creandosi una nuova controversia di livello globale. L’Interpol, infatti, l’ha inserita nella sua ‘lista rossa’. Sarà fondamentale vedere ora quali richieste o quali istanze possa Brasilia cercare di far valere per rendere esecutiva la condanna.

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Il tutto ha destato scalpore anche per una questione di tempistiche. La Zambelli – che in Brasile è stata condannata per aver violato il sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia e l’immissione di “falsi documenti” – ha parlato a sua volta di “persecuzione“.

Questione di tempistiche

Secondo le ricostruzioni, la parlamentare sarebbe atterrata a Roma giovedì mattina, con un volo proveniente da Miami. Il suo approdo in Italia sarebbe avvenuto comunque prima che il suo nome venisse inserito nella suddetta lista dell’Interpol.

Persino il giudice della Corte suprema Alexandre de Moraes aveva definito questo viaggio come “una fuga, inequivocabilmente finalizzata a eludere la giustizia brasiliana”. Tuttavia, nel momento in cui la politica ha deciso di lasciare il Brasile la pena non era ancora esecutiva. Nel dettaglio, tra le misure c’è anche la perdita del mandato parlamentare.

Oltre i confini

Questo insieme di fattori hanno solitamente creato diverse preoccupazioni. Non ultimo, perché controversie di questa portata possono alimentare tensioni tra i Paesi coinvolti. Più in generale, operazioni simili sono minacce cyber che possono essere qualificate come ‘attacchi alla sicurezza nazionale’. Da qui, lo studio di queste ‘offese’, fenomeni ormai consuetudinari. Tali azioni possono arrecare dei seri danni.

Da parte sua, Zambelli potrebbe continuare ad operare in Italia, con la divulgazione di notizie di sua interpretazione e soprattutto con attacchi diretti nei confronti del sistema brasiliano. Le eventuali richieste che potrebbero arrivare dal Brasile, tuttavia, potrebbero non avere necessariamente un seguito.

Il fatto che Zambelli sia anche cittadina italiana potrebbe rendere complesso legittimare un’estradizione. Come ha spiegato il Fatto Quotidiano, “un’allerta rossa Interpol non legittima di per sé un mandato di arresto internazionale vincolante“.

E ancora: “Secondo le leggi italiane, infatti, l’estradizione è vietata per i suoi cittadini, salvo che sia prevista da un trattato internazionale. Zambelli potrebbe essere arrestata provvisoriamente, ma non sarà automaticamente estradata“.

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