Il presente e il futuro del nostro Paese si basa sulle infrastrutture “invisibili”. Ecco come valorizzarle.
Le complessità del presente
La transizione digitale e quella green sono due pilastri fondamentali, per l’Italia, in un’epoca molto particolare. La nostra, infatti, è un’epoca complessa. Questa è una fase storica ricca di disuguaglianze e dalla crescente diffusione, a livello sistemico, di vulnerabilità economiche e tensioni sociali.
Per questo è emerso come la sostenibilità sociale, in tutte le sue declinazioni, sia sempre di più un pilastro imprescindibile. Dal consolidamento e dall’implementazione delle politiche ambientali ed economiche, si potrà così sostenere i nuovi paradigmi dello sviluppo, improntati alla sostenibilità.
E sull’ambiente un grande impatto l’ha ottenuto la sicurezza digitale. Sicurezza digitale, nelle sue dimensioni plurali, che ha ovviamente un suo impatto sull’ambiente.
Prospettive future
Tutto questo, nella misura in cui l’elaborazione crittografica, il monitoraggio in tempo reale, l’archiviazione sicura dei dati sono tutti fattori che richiedono delle infrastrutture energivore. A livello globale, si stima che il consumo energetico dei centri dati possa raggiungere entro il 2030 quasi il 3% del consumo elettrico mondiale.
E’ in questi termini che è necessario progettare e implementare delle infrastrutture che siano sempre più efficienti. La sfida, dunque, non è limitare il progresso, ma guidarlo. Bisogna ripensare l’architettura delle infrastrutture digitali in chiave sostenibile, progettare algoritmi più efficienti, ottimizzare i flussi di dati, promuovere l’uso di energie rinnovabili. Si dovranno inoltre favorire modelli basati su piattaforme condivise e a basse emissioni.
Intervenire in un’ottica sistemica significa migliorare l’efficienza energetica. Dunque, servono tecnologie di raffreddamento avanzate. E contestualmente i privati e le aziende dovranno rifornirsi da fonti rinnovabili per alimentare i centri dati. Queste strutture dovranno essere progettate in linea con dei dettami di un design più flessibile e modulare, con un minore impatto ambientale.
Per rendere le infrastrutture digitali davvero sostenibili, serve ovviamente una strategia condivisa tra istituzioni, imprese e cittadini. Sarà fondamentale che le politiche pubbliche incentivino queste azioni, rafforzando la collaborazione tra pubblico e privato.
Inoltre, è essenziale promuovere una cultura diffusa della sostenibilità digitale. Il tutto, affinché l’innovazione tecnologica proceda in costante armonia con ciascun obiettivo ambientale e sociale.
Di questi temi ho parlato lo scorso 21 Maggio, a Napoli, durante la sesta tappa del Festival Asvis dello Sviluppo Sostenibile sulla sostenibilità sociale.