ACN, al via il primo bando per 50 neolaureati. Baldoni: “Investiamo nei giovani talenti”

L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale lancia la prima selezione pubblica per 72 posti. Stipendi da Bankitalia per attrarre i cervelli in fuga andati all’estero. Baldoni: “Non cerchiamo solo figure tecniche. Presto nuovi bandi aperti a laureati in giurisprudenza, scienze politiche, relazioni internazionali e diplomati di scuola superiore”.

Foto Credits: Antonio Scattolon

L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale è pronta ad assumere giovani talenti con stipendi da Bankitalia.

Lo ha ribadito il direttore generale dell’Agenzia, Roberto Baldoni, in un’intervista a Repubblica, confermando la pubblicazione del bando per 72 assunzioni nella Gazzetta ufficiale di oggi.

In prima battuta ci saranno 50 posti a tempo indeterminato per giovani neolaureati con almeno un paio di anni di esperienza”, ha spiegato Baldoni. “Altri 22 invece saranno contratti a termine, che abbiamo una consolidata esperienza, anche di natura manageriale. I neo laureati partiranno da 50mila euro all’anno in su. Per quelli a tempo determinato, con profili manageriali, lo stipendio è più alto”.

Nella PA poca meritocrazia e stipendi troppo bassi: bisogna invertire la rotta

“Nella PA purtroppo ci sono stipendi troppo bassi e poca meritocrazia” ha aggiunto il DG dell’ACN. “Per questo puntiamo su tre punti fondameli. Primo: offrendogli un programma di formazione continua e di alto livello. Secondo: creando una struttura dove le competenze siano il motore. Terzo: con stipendi che, ringraziando il legislatore, sono i più alti possibile nel settore pubblico. Sono equiparati a quelli di Bankitalia”.

Le competenze per entrare nell’ACN? Non solo scientifiche

Non solo competenze tecniche per entrare a far parte dell’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza. “Bisogna essere curiosi, innovativi, conoscere l’inglese, essere pronti a lavorare in squadra e mostrare leadership”, ha continuato Baldoni. “Le decisioni che si prendono all’Acn vengono sottoposte al presidente del Consiglio e al sottosegretario con delega ai Servizi. Trattiamo temi sensibili che richiedono professionalità di elevato livello. Gestiamo inoltre il Csirt nazionale che dal 14 gennaio opera in modalità di allerta. Quindi si deve essere geni del computer ma consapevoli del grande gioco nel quale si è immersi”.

ACN: a breve altre assunzioni anche per diplomati tramite concorso

“Le selezioni per figure a tempo indeterminato saranno fatte tramite concorso pubblico, ma valorizzando il curriculum e sfruttando le nuove regole introdotte dal ministro Brunetta per semplificare la selezione. Si può fare domanda anche attraverso i portali di LinkedIn e di Inpa. Voglio anche dire che non vogliamo drenare competenze alle aziende pubbliche nazionali, ma si deve capire che questa tendenza a pagare poco le professionalità porta alla fuga all’estero, soprattutto Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito, Belgio e Olanda, per lavorare nei settori del cloud computing, dell’Intelligenza artificiale, della sicurezza informatica e dell’analisi dei sistemi software”.

“Avremo due selezioni più avanti, ha concluso Baldoni, dove apriremo a laureati in giurisprudenza, scienze politiche, relazioni internazionali. Infine ai diplomati di scuola superiore”.

In Italia servono almeno 100mila esperti di sicurezza

Recentemente Baldoni ha ribadito che in Italia “ogni piccola e media impresa, oltre alle pubbliche amministrazioni, dovrebbe avere almeno un esperto di sicurezza. Quindi, se ne contiamo uno per ogni Pmi nazionale, aggiungendo quelli per le Pa, a spanne si potrebbe arrivare almeno centomila persone. Ce ne vorrebbero tantissime, perché in fondo si sta ripetendo quello che abbiamo già visto anni fa, quando ogni azienda aveva bisogno dell’esperto informatico: ecco, oggi serve l’esperto in sicurezza”.

Sin dalla sua nomina avvenuta lo scorso agosto, Baldoni ha sempre confermato che uno dei compiti dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale sarà proprio puntare su stipendi alti, far capire capire alle aziende quanto è importante fare un salto in avanti nelle retribuzioni: un discorso che non vale solo per la parte informatica, ma per tutti gli altri settori che si sono evoluti in modo così rapido.

L’ACN, operativa dal 1 gennaio 2022, dopo aver inglobato le prime competenze provenienti dalla Difesa, dall’Interno e dall’Intelligence, punterà ad arrivare a 300 dipendenti entro la fine del 2023 ed 800 entro il 2027.

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