Sicurezza (cyber) e difesa: la responsabilità UE nel Digital Compass. Le 4 proposte dell’Europa

Gli attacchi informatici diventano sempre più sofisticati e pervasivi in un ecosistema digitale ormai eterogeneamente interconnesso. Per queste ragioni è essenziale mantenere il cyberspazio aperto, libero, stabile e sicuro dal momento che il quinto dominio ha evidentemente forti implicazioni in materia di sicurezza e difesa.

Il Consiglio Europeo ha approvato formalmente la bussola strategica, nell’ambito di un percorso già disegnato dalla Presidente Ursula von der Leyen in occasione del recente discorso all’Unione.

L’approvazione dell’importante documento strategico arriva in un momento particolarmente complesso che vede il ritorno, nell’Europa nel XXI secolo, di un conflitto bellico in cui gli attori statali e non statali utilizzano strategie ibride, attacchi informatici, disinformazione, campagne elettorali, interferenza diretta nelle elezioni e nei processi politici, coercizione economica e strumentalizzazione dei flussi migratori irregolari.

A questo si aggiunge che il crescente uso improprio del diritto per ottenere risultati politici ed anche gli obiettivi economici e militari sono una preoccupazione costante, specie ove si consideri che i Paesi concorrenti non si tirano indietro rispetto all’uso di tecnologie emergenti e dirompenti per trarre vantaggi strategici ed aumentare il livello di efficacia delle loro campagne ibride.

In tale scenario, il cyberspazio è diventato un campo di competizione strategica, laddove la dipendenza da tecnologie digitali diventa una ineludibile dicotomia tra leadership e sovranità.

Gli attacchi informatici diventano sempre più sofisticati e pervasivi in un ecosistema digitale ormai eterogeneamente interconnesso. Per queste ragioni è essenziale mantenere il cyberspazio aperto, libero, stabile e sicuro dal momento che il quinto dominio ha evidentemente forti implicazioni in materia di sicurezza e difesa.

Dunque, in generale, un ambiente più ostile e tendenze geopolitiche più ampie richiedono che l’UE si faccia carico di a maggiore quota di responsabilità per la propria sicurezza.

In tale prospettiva, la bussola strategica rappresenta pertanto un ambizioso piano d’azione europeo per rafforzare la politica di sicurezza e di difesa dell’UE entro il 2030 al fine di sviluppare l’autonomia strategica dell’UE e la sua capacità di collaborare con i partner per salvaguardarne i valori e gli interessi europei, la capacità di resilienza e di protezione dei cittadini europei, contribuendo alla pace e alla sicurezza internazionali, attraverso la piena affermazione del principio di solidarietà e assistenza reciproca che si riflette nell’articolo 42, paragrafo 7, TUE.

La bussola strategica, affonda le sue radici in una global threat analysis condotta nel 2020 che ha consentito di sviluppare una più approfondita comprensione delle minacce e delle sfide che l’UE dovrà affrontare nel prossimo futuro.

L’analisi ha consentito di cristallizzare uno scenario globale che vede:

  • un panorama generale della sicurezza molto più volatile, complesso e frammentato a causa di minacce multilivello;
  • dinamiche di instabilità
  • disuguaglianze, tensioni religiose ed etniche;
  • minacce transnazionali, non convenzionali e rivalità di potere geopolitico
  • il ritorno della guerra in Europa
  • i grandi cambiamenti geopolitici
  • aumento dei conflitti, delle formazioni militari e delle aggressioni che diventano fonti di instabilità, causando gravi sofferenze umanitarie e sfollamenti.
  • le minacce ibride crescono sia in frequenza che in impatto.
  • l’accesso all’alto mare, allo spazio e alla sfera digitale è sempre più contestato e sfocia in crescenti tentativi di coercizione economica ed energetica.
  • conflitti e l’instabilità sono spesso aggravati dall’effetto moltiplicatore delle minacce che conseguono ai cambiamenti climatici.

Dunque l’Unione Europea, con la bussola strategica ha in animo di rendersi più forte e capace nel settore sicurezza e difesa, atteggiandosi come organizzazione complementare alla NATO, che rimane il fondamento della difesa collettiva per i suoi membri, ed in grado di contribuire positivamente alla sicurezza globale e transatlantica, intensificando altresì il sostegno all’ordine globale basato su regole che vedono al centro le Nazioni Unite.

Sicurezza e difesa: i 4 pilastri

Il documento strategico, che copre tutti gli aspetti della politica di sicurezza e difesa, formula proposte concrete ed attuabili, con un calendario di attuazione molto preciso ed è strutturato in quattro pilastri:

  • Agire
  • Investire
  • Collaborare
  • Proteggere

L’agenda attuativa della strategia di sicurezza e difesa prevede peraltro obiettivi precisi:

  1. Fornire una valutazione condivisa dell’ambiente strategico europeo, delle minacce e delle sfide da affrontare e delle loro implicazioni per l’UE;
  2. Portare una maggiore coerenza e un senso comune di scopo alle azioni nel settore della sicurezza e difesa già in atto;
  3. Stabilire nuovi modi e mezzi per migliorare la capacità collettiva di difendere la sicurezza dei cittadini europei;
  4. Specificare obiettivi e milestones chiari per misurare i progressi.

Il documento strategico prevede inoltre una serie di azioni prioritarie:

Agire

Sviluppo della capacità UE di agire rapidamente e con fermezza ogni volta che scoppia una crisi, se possibile con i partners ed anche stand alone, quando necessario. A tal fine, l’UE:

  • Rafforzerà le missioni ed operazioni Common Security and Defence Policy (CSDP) civili e militari fornendo mandati più solidi e flessibili, promuovendo un processo decisionale rapido e più flessibile ed una maggiore solidarietà finanziaria, oltre ad una più stretta collaborazione con Missioni e operazioni ad hoc a guida europea. Si rafforzerà inoltre la nostra CSDP civile attraverso a nuovo Compact che consentirà l’implementazione più rapida, anche in ambienti complessi;
  • Svilupperà una capacità di implementazione rapida dell’UE che consentirà, a regime, di schierare rapidamente fino a 5000 truppe in ambienti non permissivi per diversi tipi di crisi;
  • Rafforzerà le strutture europee di comando e controllo, con particolare riferimento alla Pianificazione Militare e Capacità di condotta, aumentando la prontezza e cooperazione attraverso il potenziamento della mobilitazione militare e regolari esercitazioni dal vivo, in particolare per uno schieramento rapido.

Proteggere

L’UE migliorerà la propria capacità di anticipare le minacce, assicurando un accesso sicuro ai domini strategici per la protezione dei cittadini europei. A tal fine, l’UE:

  • Potenzierà le capacità di intelligence, come la EU Single Intelligence and Analysis Capacity framework (SIAC) al fine di migliorare la situational awareness e sviluppo strategico;
  • Creerà un toolbox ibrido che riunirà diversi strumenti per rilevare e rispondere ad un’ampia gamma di minacce ibride. In questo contesto, verrà sviluppato un toolbox dedicato ad affrontare la manipolazione e l’interferenza di informazioni straniere;
  • Svilupperà ulteriormente la politica dell’UE in materia di cyberdifesa per essere meglio preparati nella risposta ad attacchi informatici anche rafforzando le azioni europee nei settori marittimo, aereo e spaziale. Ciò in particolare mediante l’ampliamento della presenza marittima coordinata ad altre aree, a cominciare dall’Indo- Pacifico nonché sviluppando una strategia spaziale dell’UE per la sicurezza e la difesa.

Investire

La bussola prevede anche maggiori investimenti in capacità e tecnologie innovative per colmare le lacune strategiche e ridurre le dipendenze tecnologiche e industriali affermando sovranità e leadership digitali. A tal fine, l’UE:

  • Spenderà di più e meglio in difesa per migliorare le capacità di sviluppo e pianificazione funzionali a  meglio affrontare le realtà operative e le nuove minacce e sfide;
  • Cercherà soluzioni comuni per sviluppare i fattori abilitanti strategici necessari per le missioni e operazioni UE, nonché capacità di nuova generazione in tutti i domini operativi, come high-end piattaforme navali, futuri sistemi aerei da combattimento, capacità spaziali e principali carri armati;
  • Farà pieno uso congiuntamente della Cooperazione strutturata permanente e del Fondo europeo per la Difesa al fine di sviluppare capacità militari all’avanguardia e investire nell’innovazione tecnologica per la difesa, anche creando un nuovo Defence Innovation Hub all’interno dell’Agenzia europea per la difesa.

Partner

E’ altresì previsto un rafforzamento della cooperazione UE con i partner internazionali per affrontare le minacce e le sfide comuni. A tal fine, l’UE:

  • Rafforzerà i partenariati strategici con la NATO e l’ONU attraverso politiche più strutturate, dialoghi e cooperazione operativa e tematica. Verrà altresì aumentato il livello di cooperazione con i partner regionali, tra cui l’OSCE, l’AU e l’ASEAN;
  • Stimolerà la cooperazione con i partner bilaterali che condividono gli stessi valori e interessi come Stati Uniti, Norvegia, Canada, Regno Unito e Giappone e svilupperà altresì partnerships nei Balcani nonché con il vicinato orientale e meridionale, Africa, Asia e America Latina;
  • Svilupperà un forum di partenariato dell’UE in materia di sicurezza e difesa per lavorare in modo più stretto e efficacemente con i partner al fine di affrontare le sfide comuni.

Avvocato Cassazionista, ha assunto nel tempo anche ruoli di alta direzione nel settore petrolifero, maturando anche significativa esperienza nelle operazioni di finanza straordinaria. Appassionato del rapporto tra diritto e tecnologie della società dell’informazione, ha rivolto particolare attenzione alla materia della protezione dei dati personali ed al diritto applicato all’informatica. Certified Business Continuity Professional (CBCP), ha fatto parte del Cybersecurity Research Center (CYRCE), focalizzato sulla sicurezza fisica e logica di infrastrutture e sistemi critici nel settore ferroviario.

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