L’intervento di Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, sul Sole 24 Ore di oggi: ‘L’Italia, sfruttando anche un efficace modello di collaborazione pubblico-privato per la definizione di aree di potenziale vulnerabilità e eccellenze tecnologiche esistenti, è arrivata, forse prima di altri, alla definizione di un perimetro cibernetico nazionale’.
Horizon 2020, Pesco (Permanent structured cooperation), Edf (European development fund) e policy come Nis (Network and information systems) e Gdpr (General data protection regulation) sono alcuni degli strumenti europei che hanno promosso e rafforzato la collaborazione tra le diverse organizzazioni, con importanti risultati. Sono questi, secondo l’amministratore delegato di Leonardo Alessandro Profumo, i principali strumenti giuridici su cui puntare per rafforzare la cybersecurity nel Vecchio Continente e sviluppare una vera “indipendenza digitale”.
Inoltre, scrive Alessandro Profumo nel suo intervento a firma pubblicato oggi sul Sole 24 Ore, “l’Italia, sfruttando anche un efficace modello di collaborazione pubblico-privato per la definizione di aree di potenziale vulnerabilità e eccellenze tecnologiche esistenti, è arrivata, forse prima di altri, alla definizione di un “perimetro cibernetico nazionale”, cioè all’individuazione di quanto di più cruciale per la vita di una Nazione, garantendo protezione cittadini, imprese e istituzioni.
Molto quindi è stato fatto, ma il percorso da fare è ancora lungo. Vincere la sfida della cyber security non solo ci permetterà di proteggere quello che abbiamo oggi, ma è condizione fondamentale per creare solide basi di una reale indipendenza digitale. Solo operando oggi scelte corrette e coraggiose saremo in grado di sviluppare e valorizzare quelle competenze che renderanno possibile una crescita economica e sociale, attraverso la diffusione in sicurezza di tecnologie e servizi del futuro.”
Studi di settore, secondo stime di Leonardo. evidenziano che a livello globale i cyber attacchi gravi sono aumentati nell’ultimo biennio di dieci volte rispetto a quello precedente, con 1.552 attacchi nel solo 2018. Sono inoltre cresciuti del 57% i crimini di spionaggio cyber con finalità geopolitiche o di tipo industriale, tra cui il furto di proprietà intellettuale. Il mercato della sicurezza informatica sta attraversando una fase di boom, con un valore globale stimato di circa 180 miliardi di dollari nel 2021.