IT Wallet, primi use case in provincia autonoma di Trento. Con cybersecurity e privacy by design

Sarà la Fondazione Bruno Kessler ad occuparsi della cybersecurity per il prototipo wallet italiano dell’identità digitale: sarà nell’app IO e funzionerà anche offline.

“La sfida dell’identità digitale europea presenta importanti vantaggi per i cittadini e per le istituzioni. Per vincerla, però, è necessario prestare attenzione a due aspetti cruciali: da un lato la sicurezza, dall’altro la privacy. In linea con questo approccio, la Fondazione Bruno Kessler ha indirizzato un intero centro al tema della Cybersecurity e dedica particolare attenzione e cura nell’identificare e rendere sempre più sicuri dati e privacy sviluppando tool automatici che possano migliorare i sistemi”. Con queste parole Andrea Simoni, segretario generale di Fondazione Bruno Kessler, ha spiegato che la cybersecurity e la protezione dei dati saranno by design nel futuro IT Wallet.

Che cosa sarà l’IT Wallet?

L’IT Wallet sarà il portafoglio digitale nazionale, che su impulso del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, l’Italia sta, pian piano, realizzando con PagoPA, che sviluppa e gestisce l’app IO dei servizi pubblici, con il Poligrafico dello Stato e con la Fondazione Bruno Kessler.

I primi italiani a provare il prototipo dell’IT Wallet saranno gli abitanti della provincia autonoma di Trento. Dal 2024 potranno testare, su base volontaria, nell’app IO,

  • l’identificazione e l’autenticazione per la fruizione dei servizi pubblici digitali (eGov)
  • avere anche la licenza di guida in digitale
  • ricevere la ricetta medica elettronica (ePrescription) direttamente nel wallet digitale sullo smartphone 

L’annuncio della sperimentazione del portafoglio digitale sul territorio trentino è arrivato nel corso del panel “Il wallet europeo: una scelta strategica per l’Italia”, organizzato dalla Fondazione Hub Innovazione Trentino (HIT) in occasione della 18ma edizione del Festival dell’Economia di Trento. 

La sperimentazione rientra nel progetto europeo di Digital Identity Wallet. 

Roberto Viola (DG CONNECT – Commissione Ue): “Con il passo successivo del roaming gratuito, potremo fornire prova della nostra identità, firmare documenti o acquistare farmaci in qualunque parte d’Europa”

“Il wallet europeo è uno straordinario progetto di integrazione che renderà possibile ai cittadini utilizzare i servizi offerti da operatori pubblici e privati in tutta Europa. Il passo successivo del roaming gratuito, che ci permette di usare i nostri smartphone in UE senza costi aggiuntivi. Per esempio, potremo fornire prova della nostra identità, firmare documenti o acquistare farmaci in qualunque parte d’Europa”, ha commentato Roberto Viola, Direttore generale della DG CONNECT presso la Commissione Europea.

A giugno, con il lancio ufficiale di POTENTIAL, che è uno dei 4 principali progetti pilota selezionati dalla Commissione europea per rendere concrete le prime applicazioni dello European Digital Identity Wallet (EDIW), prenderà il via l’implementazione di una delle soluzioni di e-wallet che coinvolgono l’Italia con l’inizio dei test sui primi casi d’uso nel corso del 2024.

Quando il wallet europeo dell’identità digitale sarà disponibile in ogni Stato membro nel 2026, si potrà condividere certificati e sottoscrivere ufficialmente documenti in pochi click e in tutta Europa. Ogni Stato membro, infatti, fornirà gratuitamente un e-Wallet al cittadino, senza però che quest’ultimo risulti obbligato ad utilizzarlo.

Quasi 90 milioni della Commissione europea per sviluppare e testare l’European Digital Identity Wallet

Prima dell’arrivo del wallet europeo nel 2026, l’Italia svilupperà il prototipo nazionale dal 2024, che si chiamerà: IT Wallet.

Per l’IT Wallet il Dipartimento per la Trasformazione digitale sta lavorando anche con PagoPA e con il Poligrafico dello Stato per giungere al primo IT Wallet pubblico in tempi rapidi anche rispetto al resto d’Europa. La Commissione europea sta investendo 90 milioni di euro in quattro progetti pilota per sviluppare e testare l’European Digital Identity Wallet. Il portafoglio di identità digitale europea sarà realtà quando sarà terminata la revisione del Regolamento eIDAS (ora in fase di negoziazione presso il Trilogo). Allo stesso tempo, il gruppo di esperti eIDAS sviluppa un pacchetto di strumenti tecnici completo per affrontare i vari aspetti tecnici. Ciò include il framework di riferimento dell’architettura.

I 4 progetti pilota sull’EUDI Wallet e i suoi casi d’uso

Sono oltre 250 le organizzazioni private e pubbliche provenienti da Stati membri dell’UE, Norvegia, Islanda e Ucraina che sperimentando insieme l’EUDI Wallet e i suoi casi d’uso. Dai 4 progetti pilota (quelli nell’immagine) nasceranno una vasta gamma di casi d’uso, alcuni sono stati illustrati da Marco Marsella, Capo unità eHealth, Well-Being and Ageing Commissione Europea:

I 4 principali progetti pilota selezionati dalla Commissione europea per rendere concrete le prime applicazioni del wallet. L’Italia è impegnata in 3, tranne EWC.
  • Dimostrare online e offline la propria identità.
  • Non dover più condividere online, non necessari, per esempio quando si accede ai social media.
  • Accedere alle prescrizioni mediche, da poter far leggere a farmacisti e medici anche in altri Paesi europei.
  • Firmare contratti e altre dichiarazioni attraverso la Firma Elettronica Qualificata.

Sarà anche possibile aprire un conto corrente con il wallet. L’Italia è tra i Paesi capofila nella sperimentazione di alcuni schemi pilota per il Wallet europeo dell’identità digitale. Il Dipartimento per la trasformazione digitale sta realizzando gli schemi pilota per la patente di guida digitale, della Tessera Sanitaria digitale e della tessera elettorale sull’App IO. 

Per approfondire:

Guarda l’intervento di Marco Marsella, Capo unità eHealth, Well-Being and Ageing Commissione Europea, sul futuro European Digital Identity Wallet: “Sarà con sistemi sicuri, semplici e rispettosi della privacy”

Direttore responsabile, Giornalista

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