Cybersecurity: lottomatica sfida il cybercrime con una tecnologia all’avanguardia

Centomila punti vendita, dodicimila dipendenti in tutto il mondo e un posto in prima fila nella guerra al cyber-crimine. Tecnologia all’avanguardia e brand italiano, la sede romana di Lottomatica spa somiglia a una centrale della Nasa o al set di un film di fantascienza.

Nel cuore dei super-computer ospitati negli uffici dell’Ostiense, si muovono numeri da capogiro, dagli oltre 35mila «lottisti» quotidiani – i giocatori appunto – alle 300mila visite contemporanee sul portale nell’arco di minuti. Senza citare i milioni spesi in investimenti nei settori di ricerca e sviluppo dell’operatore di gaming, che sono tra i più avanzati del paese. Utili appunto nella lotta quotidiana contro hacker, ladri di identità e virus, che infatti ha portato Lottomatica a firmare un accordo con la Polizia di Stato per combattere insieme i crimini informatici. Ben 1.500 dei dipendenti di International Game Technology (holding di Lottomatica) lavorano nella sede della Capitale, spazi aperti e vetri in stile Silicon Valley, con informatici e tecnici a curare l’intera catena – dalle infrastrutture fino ai data center – che permette ai milioni di giocatori italiani di accedere alle piattaforme del Lotto, Gratta e vinci e così via.

Transazioni annue per 17 miliardi

Con una diffusione di punti vendita, più esattamente «punti transanti» (tabaccai, bar) sparsi in ogni angolo dell’Italia: il totale delle transazioni annue è a quota 17 miliardi. «Monitoriamo quasi 100mila punti vendita e cerchiamo di essere proattivi nella risoluzione di problemi», spiega Roberto Saracino, Cto Italy di Lottomatica, che dal 2015 è anche quotata nella borsa di New York. «Abbiamo tecnologie all’avanguardia che permettono di correlare informazioni e di trasformarle in tempo utile in azioni immediate di correzione». Una marea di dati gestiti tutti dalla «control room» romana, una sala ultratecnologica dominata da un mega schermo che in tempo reale offre l’immagine dell’Italia che gioca. Ogni puntata, ogni singola richiesta passa dai terminali capitolini, dove le violazioni o i guasti (in gergo tecnico qualunque tipo di problema) vengono segnalati in automatico grazie ai sofisticati computer. Persino prima che arrivi la telefonata al call center. Un clic sbagliato e i fari si accendono e puntano sull’obiettivo.

Caccia ai «pirati dell’etere»

Una battaglia digitale a colpi di software, grazie a modelli di comportamento predittivi dei programmi di Lottomatica, che così possono far finire nella rete della giustizia eventuali «pirati dell’etere». Se un numero di giocate diminuisce rispetto a una data ora e da un preciso terminale, scatta un «alert», come spiega Giancarlo Crisci, responsabile della Control Room; lo stesso percorso investigativo che li conduce sulle tracce di sospetti truffatori che utilizzano, ad esempio, un cellulare russo ma con conti correnti magari in Polonia. Tutti «bip» che colorano la sala di controllo e vengono gestiti dall’Unità di crisi, guidata nel reparto security dall’ex carabiniere Valerio Visconti. Altrettanto impressionante è il data center, la gigantesca stanza degli ottomila server, dove passano milioni di informazioni al minuto. «Se prima il giocatore era anonimo, ormai sulla rete le preferenze sono evidenti, – aggiunge Saracino insieme a Roberto Di Chio, responsabile Network&Communication Services di Lottomatica – così con la formula “next best offer” , i computer individuano offerte e spot mirati a seconda dei clic del cliente, dei suoi interessi. I sistemi di sicurezza proprio per questo sono a livelli altissimi, i punti vendita devono essere affidabili, l’identità e la privacy del cliente tutelate».

Collaborazione con la polizia

Ogni potenziale rischio che fa scattare l’allarme rosso, si trasforma poi in segnalazione condivisa con la polizia: sono nell’ordine di una media di 20mila al mese i tentativi di violazione (tutti bloccati), che poi diventano fascicoli in mano agli inquirenti, hacker o truffatori che siano. Il protocollo firmato con il capo della polizia Franco Gabrielli è utile proprio a difendere l’utente-cittadino, ma anche ad affinare le strategie italiane di contrasto ai cyber-criminali anche internazionali. Una collaborazione necessaria nell’epoca in cui le minacce viaggiano sulla rete, senza confini, una convenzione che, come ha ricordato anche l’amministratore delegato di Lottomatica Fabio Cairoli, «rispecchia la volontà dell’azienda di attivare accordi con partner strategici per assicurare la mission aziendale».

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