Cyber Resilience Act, arriva il primo sì dal Parlamento Ue

Il provvedimento mira a garantire la sicurezza informatica dei prodotti digitali, come router di connessione Wi-Fi, cellulari, citofoni smart e baby monitor.

Dalla commissione Industria del Parlamento europeo è arrivato il primo sì al Cyber Resilience Act, un provvedimento che mira a garantire la sicurezza informatica dei prodotti digitali, come router di connessione Wi-Fi, cellulari, citofoni smart e baby monitor.

Le norme in discussione – approvate in prima lettura dalla commissione parlamentare con 61 voti favorevoli, 1 contrario e 10 astensioni – stabiliranno una serie uniforme di requisiti di sicurezza informatica per tutti i prodotti digitali nell’Unione europea. Gli eurodeputati hanno proposto definizioni piu’ precise, tempi di applicazione e una “più equa distribuzione delle responsabilità'”. Il testo approvato inserisce i prodotti in elenchi diversi in base alla loro criticità e al livello di rischio per la sicurezza informatica che rappresentano.

I deputati hanno inoltre chiesto di ampliare questo elenco a prodotti come software per sistemi di gestione delle identità, gestori di password, lettori biometrici, assistenti domestici intelligenti, smartwatch e telecamere di sicurezza private. I prodotti dovrebbero anche avere aggiornamenti di sicurezza installati automaticamente e separatamente da quelli funzionali, si stabilisce nel testo approvato.

“Con l’interconnessione sempre crescente, la sicurezza informatica deve diventare una priorità sia per l’industria che per i consumatori”, ha dichiarato il relatore, Nicola Danti di Renew Europe. “Grazie al Cyber Resilience Act, i prodotti hardware e software saranno più sicuri dal punto di vista informatico, le vulnerabilità verranno corrette e le minacce informatiche per i nostri cittadini saranno ridotte al minimo”, ha aggiunto.

Cyber Resilience Act: gli obiettivi

Il progetto di regolamento introduce requisiti obbligatori di sicurezza informatica per la progettazione, lo sviluppo, la produzione e la messa a disposizione sul mercato di prodotti hardware e software al fine di evitare sovrapposizioni di requisiti derivanti da diverse normative negli Stati membri dell’UE.

Il regolamento proposto si applicherà a tutti i prodotti che sono collegati direttamente o indirettamente a un altro dispositivo o a una rete. Esistono alcune eccezioni per i prodotti, per i quali i requisiti di sicurezza informatica sono già previsti dalle norme dell’UE esistenti, ad esempio per i dispositivi medici, l’aviazione o le auto.

La proposta mira a colmare le lacune, a chiarire i collegamenti e a rendere la legislazione esistente in materia di sicurezza informatica più coerente garantendo che i prodotti con componenti digitali, ad esempio i prodotti dell”IoT diventino sicuri lungo tutta la catena di approvvigionamento e durante l’intero ciclo di vita.

Infine, il regolamento proposto consente anche ai consumatori di tenere in considerazione la sicurezza informatica nella selezione e nell’uso di prodotti che contengono elementi digitali fornendo agli utenti l’opportunità di fare scelte informate di prodotti hardware e software con le adeguate funzionalità di sicurezza informatica.

“Celebriamo l’accordo raggiunto oggi nel Consiglio”, ha commentato Carme Artigas Brugal, Segretario di Stato per la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale. “Un accordo che fa avanzare l’impegno dell’UE verso un mercato unico digitale sicuro. IoT e altri oggetti connessi devono essere accompagnati da un livello di base di sicurezza informatica quando vengono venduti nell’UE, garantendo che le imprese e i consumatori siano efficacemente protetti dalle minacce informatiche”, ha concluso.

Il provvedimento dovrà essere confermato alla sessione plenaria di settembre per poter procedere ai negoziati con il Consiglio Ue.

Related Posts

Ultime news