Cyber defense, Mulè: “Respingiamo 150mila attacchi al giorno al Ministero della Difesa. Ora priorità a PMI e imprese”

“Di questi soltanto 20-40 necessitano un intervento dedicato dei nostri esperti, il che significa che il nostro sistema ha solide mura. Il Governo è “ossessionato” dal mettere in sicurezza le imprese e italiane e le PMI per poter proteggere i loro sistemi”, ha dichiarato il Sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè.

“Oggi, quotidianamente soltanto al Ministero della Difesa giungono circa 150mila attacchi da parte di hacker che cercano di penetrare i nostri sistemi. Di questi soltanto 20-40 necessitano un intervento dedicato dei nostri esperti, il che significa che il nostro sistema ha solide mura laddove il 99,9% di questi attacchi viene respinto direttamente dai firewall”.

Lo ha detto il Sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè  intervenuto al convegno “Cyber-risk & PMI, come sfuggire alla morsa”. “Quante imprese in Italia possono dire lo stesso? Quante di queste imprese hanno un responsabile della cybersicurezza dedicato?” si interroga il Sottosegretario alla Difesa Mulè. “Il tema della sicurezza informatica non è legato, come si potrebbe immaginare, alla situazione attuale laddove dal fronte russo-ucraino arrivano attacchi diretti alle nostre Istituzioni e alle nostre aziende – spiega Mulè –  bensì è un tema centrale per tutto il nostro sistema-Paese, dal quale dipende non solo la sicurezza, ma la continuità e la stabilità delle nostre imprese”.

Pmi e cyber-formazione ‘ossessione’ del governo. Si vada verso modello ‘zero trust’.

“Con l’Agenzia Nazionale sulla Cybersicurezza l’Italia si è dotata di uno strumento efficace e agevolmente implementabile, ora l’urgenza è quella  formare le professionalità con le necessarie competenze, oltre il perimetro di sicurezza nazionale – cioè quello che comprende infrastrutture e aziende strategiche per il Paese – ma abbracci tutte le imprese soprattutto” –  rimarca il Sottosegretario Mulè – le PMI che debbono necessariamente proteggere i loro sistemi”.

“E questa condizione oggi è talmente critica – continua Mulè –  che da parte mia, dell’Istituzione che rappresento, del Governo e di tutte le forze politiche responsabili, assorbe impegno ed attenzione quasi alla stregua un’ossessione: quella cioè di non farsi trovare impreparati ad essere veramente resilienti rispetto a questa realtà”.

Si va verso la certificazione delle aziende in materia di cybersicurezza?

 “Da qui al 2026 negli Stati Uniti il Dipartimento della Difesa, non accetterà più nessun tipo di fornitura che non sia certificata attraverso cinque livelli di certificazione tutti legati alla cybersecurity – spiega Sottosegretario alla Difesa Mulè – In Italia e in Europa e nella NATO ci arriveremo presto. E’ un percorso – conclude – da fare assieme in cui non c’è un soggetto sovraordinato rispetto all’altro. Il passo culturale da fare è quello di superare le barriere, insieme e facendo sistema, nella consapevolezza che una falla non fa danno alla singola impresa, ma è un potenziale rischio per il sistema e per la collettività”.

In Ue l’Italia ha un ruolo primo piano nella difesa comune europea

In rappresentanza del ministro Guerini impegnato a Bruxelles, il sottosegretario alla difesa ha incontrato questa mattina il presidente del Comitato militare Ue, generale Robert Brieger, nella sua prima visita ufficiale in Italia. “La linea di azione tracciata dalla ‘Bussola Strategica’ è fondamentale per rafforzare la politica e la sicurezza europea. Questo documento rappresenta un punto fermo. È riferimento assoluto per l’Italia che, a livello internazionale, ha un ruolo di primo piano nella creazione di una Difesa comune sempre più forte e credibile”, ha detto il sottosegretario Mulè al termine dell’incontro.

“Con il generale Brieger abbiamo anche parlato di rafforzare le missioni in Centro Africa a cominciare dalle difficoltà in Mali. Uno scenario dove è necessario mantenere alta l’attenzione per contenere i flussi migratori che, senza un intervento pronto e tempestivo, potrebbero aumentare anche per effetto della guerra in Ucraina”, aggiunge Mulè. E conclude: “Il generale Brieger ha espresso parole di ringraziamento e apprezzamento per il grande contributo militare dell’Italia alle missioni internazionali”.

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