Uk, arrivano i primi network a prova di hacker

Li stanno sviluppando in UK gli scienziati dello University College London (UCL). Si basano sulla tecnologia quantistica e permetteranno di comunicare in sicurezza tra i vari sistemi dello stesso tipo, non essendo violabili da nessun tipo di cyber attacchi.

Al momento, riporta l’Economic Times CIO, questa architettura funziona solo tra due dispositivi specifici. Ma si lavora per estenderla ad altre macchine, che costituiranno vere e proprie reti blindate contro ogni minaccia dal cyberspazio. “Siamo in una sorta di ‘corsa alla tecnologia’ – ha spiegato Ciaran Lee dell’UCL, autore insieme a Matty Hoban della University of Oxford, dello studio apparso su Physical Review Letters -. Quando i computer quantistici saranno completamente sviluppati, infrangeranno gran parte dell’attuale crittografia, la cui sicurezza si basa solo su ipotesi matematiche”.

La grande novità è nella sicurezza della crittografia delle comunicazioni. Non più basata su ipotesi matematiche, ma che utilizza le leggi quantistiche della fisica

I network a prova di hacker nascono dal principio su come ovviare l’attuale sistema di crittografia. “Per risolvere preventivamente questo problema, stiamo lavorando su nuovi modi di comunicare attraverso reti di grandi dimensioni che non si basano su ipotesi – ha aggiunto Lee -. Ma che invece utilizzino le leggi quantiche della fisica per garantire la sicurezza. Questa dovrebbe essere interrotta per hackerare la crittografia”. “Il nostro approccio funziona per una rete generale in cui non è necessario fidarsi del produttore del dispositivo o della rete per garantire la segretezza – ha aggiunto Hoban in relazione alla sicurezza informatica dei network contro i cyber attacchi -. “Il nostro metodo funziona utilizzando la struttura della rete per limitare ciò che un intercettatore può imparare”.

Le chiavi crittografiche potranno essere condivise solo tra i dispositivi che le hanno create. Quindi nessun hacker potrà impararle

I network a prova di hacker sfruttano perciò un approccio che colma il divario tra la promessa teorica di una perfetta sicurezza informatica, garantita dalle leggi della fisica quantistica e l’implementazione pratica di tale sicurezza in reti di grandi dimensioni. A proposito, verifica la cybersecurity dei dispositivi quantici prima di impegnarsi nelle comunicazioni con l’intera rete. Lo fa controllando se le correlazioni tra i dispositivi nella rete sono intrinsecamente quantistiche e non possono essere state create con altri mezzi. Queste vengono, infatti, utilizzate per stabilire chiavi segrete che possono essere utilizzate per crittografare qualsiasi comunicazione desiderata. E di conseguenza, non possono subire cyber attacchi. La sicurezza informatica, infatti, è assicurata dalla proprietà unica che le correlazioni quantistiche possono essere condivise solo tra i dispositivi che le hanno create, assicurando che nessun hacker possa imparare la chiave.

L’articolo dell’ETCIO sui network blindati grazie alla fisica quantistica

Lo studio di Lee e Hoban su Physical Review Letters

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