PA, cos’è il piano triennale per l’informatica promosso dall’Agenda Digitale

Continua il processo di informatizzazione e digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana. Diego Piacentini, Commissario Straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, ha recentemente presentato il nuovo Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione, strumento organizzativo e operativo per la trasformazione digitale della PA.

Il piano triennale (nome molto “Anni ’90”, sottolinea lo stesso Diego Piacentini) serve a guidare e supportare tutte quelle amministrazioni pubbliche – dagli Enti Comunali a quelli regionali – impegnate nella transizione da una burocrazia “carte, bollo e timbri” a un apparato in grado di dare risposte alle esigenze dei cittadini per via telematica. Un piano che si introduce nella scia di misure introdotte recentemente come la marca da bollo elettronica, il progetto Italia WiFi e PagoPA.

Realizzato in collaborazione con il team per la digital transformation del comparto pubblico del nostro Paese, il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019 servirà per programmare gli investimenti tecnologicinel settore, in modo che siano strutturati, coerenti e abbiano una visione strategica nell’arco del triennio.

Cosa prevede il Piano triennale informatico per la PA

Nel piano triennale 2017-2019 sarà possibile trovare indicazioni, strumenti ed elementi utili agli apparati della Pubblica Amministrazione per la costruzione di una serie di componenti fondamentali a partire dai quali si possano realizzare servizi più semplici ed efficaci per i cittadini e le imprese. Una vera e propria guida, teorica e pratica allo stesso tempo, grazie alla quale i CED (o CTO, come preferisce chiamarli il commissario AgID Piacentini) delle amministrazioni locali potranno scegliere i linguaggi, le piattaforme, i database e gli aspetti infrastrutturali necessari a garantire sicurezza, flessibilità e scalabilità.

Consultando le varie sezioni di cui si compone il Piano, i responsabili della PA sapranno come integrare i servizi dello SPID per garantire l’identificazione univoca dei cittadini e l’accesso ai servizi alla persona; potranno inserire senza problemi moduli per il pagamento delle tasse online tramite PagoPA; realizzare portali e applicativi conformi agli standard grafici dell’amministrazione pubblica centrale grazie alle linee guida e ai kit di design e sviluppo delle interfacce grafiche.

Pubblica amministrazione e cyber security

Nelle varie sezioni del piano triennale si pone più e più volte l’accento sull’importanza della sicurezza informatica e della difesa dei dati dei cittadini. Tutti gli applicativi e gli strumenti, si sottolinea nei vari documenti, dovranno essere progetti e realizzati in modo da garantire la sicurezza delle informazioni che le PA si troveranno a trattare. Scelta analoga quando si passa al tema delle infrastrutture: nel piano, tanto per fare un esempio, si suggerisce una transizione verso il cloud o verso data center nazionali anziché continuare a fare affidamento sui server e database “di proprietà” presenti in gran parte delle amministrazioni locali italiane. Una scelta che capace di garantire un livello più elevato di sicurezza informatica, sia in caso di attacchi hacker sia in caso di problemi di qualunque natura: il disaster recover di un sistema ospitato nel cloud è più semplice e immediato rispetto a quello di un sistema ospitato su server “casalinghi”.

Dinamico e partecipativo

La grande novità del Piano triennale, però, sta nella sua natura dinamica e partecipativa. Come sottolinea il Commissario Piacentini, con un passato da vicepresidente esecutivo di Amazon, il mondo dell’informatica è un continuo mutamento e un piano “statico” sarebbe poco utile. L’AgID e il team per la trasformazione digitale hanno dunque deciso di pubblicare l’intero piano in formato open source sfruttando la piattaforma Github.

In questo modo chiunque potrà leggerlo e potrà proporre modifiche e integrazioni per tenerlo costantemente al passo con i tempi. Le varie proposte saranno esaminate dalla community e saranno oggetto di revisione da parte del team per la digital transformation della PA: se ritenute valide e attuabili, saranno integrate ed entreranno a far a pieno titolo del Piano Triennale per l’Informatica.

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