La Cina vieta l’utilizzo di iPhone ai dipendenti governativi. Cyberspionaggio o l’inizio di una guerra fredda tecnologica?

La direttiva cinese è l’ultimo passo per ridurre la dipendenza dalla tecnologia straniera o migliorare la sicurezza informatica interna?

La Cina ha deciso di vietare ai funzionari governativi l’uso dell’iPhone e di altri dispositivi di marca straniera per motivi di lavoro, impedendo anche di portarli in ufficio.

La direttiva, scrive il Wall Street Journal in base a fonti vicine al dossier, è l’ultimo passo della campagna di Pechino per ridurre la dipendenza dalla tecnologia straniera e per migliorare la sicurezza informatica interna. La mossa, tuttavia, potrebbe compromettere il successo della casa di Cupertino in Cina dove domina il mercato degli smartphone di fascia alta. Nelle ultime settimane, i dipendenti hanno ricevuto istruzioni in questo senso da parte dei loro superiori in gruppi di chat o riunioni sul posto di lavoro, hanno riferito le fonti.

Apple domina il mercato degli smartphone di fascia alta nel Paese e considera la Cina uno dei suoi mercati principali: la Repubblica popolare rappresenta circa il 19% delle entrate complessive per l’azienda americana. Questa mossa però potrebbe rivedere e affossare un buona fetta delle vendite per la casa di Cupertino.

Cina e Usa: tra accusa di spionaggio e autonomia tecnologica

Quello che si capisce in tutto questo però è l’inizio di una guerra fredda sul fronte tech. Le tensioni sono cresciute negli ultimi anni a suon di blocchi oltreoceano per ostacolare lo sviluppo dei rispettivi competitor. Stati Uniti e Cina si accusano a vicenda di spionaggio, sferrano attacchi per ridurre la dipendenza reciproca, e si chiudono sempre di più nei rispettivi confini nazionali.

Come dicevamo la guerra si combatte su due fronti. Da un lato la Cina blocca i dispositivi Apple per i funzionari statali, dall’altro gli Stati Uniti stanno cercando di sradicare TikTok. I ban a macchia di leopardo sono iniziati a dicembre 2022, ma già prima in realtà l’amministrazione Trump aveva provato a bloccare l’app senza successo. “Non si tratta di video creativi: si tratta di un’app che raccoglie dati su decine di milioni di bambini e adulti americani ogni giorno”, aveva detto il senatore repubblicano Marco Rubio, che aveva proposto una legislazione bipartisan per vietare il social più usato al mondo.

Recentemente il governo cinese ha introdotto nuovi requisiti di conformità per migliorare la sicurezza informatica interna. Per esempio, a maggio, ha esortato le aziende statali a raggiungere l’autosufficienza tecnologica per non dipendere dagli Stati Uniti.

La nascita di una nuova guerra tecnologica ha inizio?

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