Hospitality e travel, il settore è il più colpito dalle botnet

L’utilizzo dei Bot per sferrare attacchi basati sull’abuso di credenziali rubate continua ad essere il rischio principale per le aziende che fondano il loro business sulla rete, ma i dati che emergono dal report di Akamai mostrano come il settore dell’Hospitality sia quello interessato dal maggior numero di attacchi basati su abuso di credenziali rispetto a quanto si sta verificando negli altri settori.

I risultati del nuovo report dedicato alla stato di Internet e intitolato “Summer 2018 State of the Internet mostrano come quasi 112 miliardi di richieste Bot e 3,9 miliardi di tentativi di login potenzialmente dannosi hanno preso di mira diversi siti di questo settore, comprese compagnie aeree, compagnie di navigazione e strutture ricettive. Quasi il 40% del traffico segnalato su pagine web di hotel e siti di viaggio è stato classificato come “imitatore di browser conosciuto”, un vettore noto per le frodi online.

L’analisi geografica dell’origine del traffico degli attacchi rivela come Russia, Cina e Indonesia siano state le principali fonti di offensive informatiche basate sull’abuso di credenziali per la travel industry nell’arco del periodo preso in esame dal report, con circa metà dell’attività indirizzata verso siti di strutture ricettive, navi da crociera, compagnie aeree e portali di viaggio. Il traffico da Russia e Cina relativo agli attacchi perpetrati ai danni del settore dell’Hospitality e Travel in generale è stato tre volte maggiore di quello proveniente dagli Stati Uniti.

“Gli attacchi informatici da sempre hanno origine da paesi come questi, ma il settore dell’Hospitality sembra essere diventato un obiettivo molto interessante per gli hacker che mettono in atto frodi basate su Bot”, ha commentato Martin McKeay, Senior Editor del report. “Questi tipi di attacco mostrano come gli autori siano sempre più in grado di adattarsi alle nuove forme di difesa per svolgere le loro attività malevole” ha proseguito McKeay“Questi attacchi, come quelli da record (con picchi di 1.35 Tbps) basati su protocollo memchached, registrati dall’inizio dell’anno, dovrebbero ricordare in modo chiaro a tutta la community della cybersecurity che bisogna sempre stare all’erta perché le minacce sono in continua evoluzione.”

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