Gli attacchi informatici allo Spallanzani preoccupano il Copasir: rafforzare il Dis

Rafforzare il settore della sicurezza cibernetica con un riordino del DIS, il Dipartimento per le informazioni per la sicurezza. Questa è la prima mossa messa in campo dal Copasir, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, dopo l’attacco hacker, non andato a buon fine, ai danni dell’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani e quello dichiarato ai danni del sito INPS da parte del presidente dell’Istituto di previdenza sociale, Pasquale Tridico.

In merito ai denunciati attacchi informatici avvenuti contro siti istituzionali si è provveduto nell’immediato per le vie brevi e nei limiti delle competenze del Copasir, a sensibilizzare il Dis che ha poi reso infatti una puntuale nota informatica relativa alle evidenze in suo possesso e alla continua attività di vigilanza”, ha dichiarato il presidente del Copasir, Raffaele Volpi.

“Le particolari circostanze in cui versa il Paese vedono il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica quotidianamente attento a tutte le tematiche afferenti alle sue competenze anche attraverso un costante confronto formale ed informale fra i suoi componenti con la comune condivisa missione di contribuire alla sicurezza dell’interesse nazionale è della nostra Italia”, ha aggiunto Volpi.

Riordino del DIS

Cosìil Copasir ha licenziato il parere sullo schema di regolamento che prevede un riordino del DIS (Dipartimento per le informazioni per la sicurezza), in particolare per il rafforzamento del settore della sicurezza cibernetica.

Il presidente del Comitato, Raffaele Volpi, ha spiegato che, da una prima visione del rapporto, “il Comitato ha rafforzato la sua percezione di un urgente approfondimento degli aspetti di salvaguardia strategica degli assetti bancari e assicurativi”.

Il Copasir ha ripreso subito le audizioni relative al settore, comunicandone il calendario appena sarà perfezionato.

Allo studio del Governo estensione del Golden Power a eHealth

Gli attacchi hacker all’ospedale Spallanzani dimostrano che anche il settore biomedicale deve essere messo sotto lo scudo del Golden power. Per questo motivo il Governo sta lavorando ad un’estensioni dei suoi “poteri speciali” per l‘eHealth, l’innovazione in sanità, la medicina digitale. Dopo il 5G, il Golden power potrebbe essere esteso anche al settore biomedicale, l’elettromedicale, ma anche aerospazio e nucleare.

Restando al settore sanitario, i dati degli italiani relativi al Covid-19 fanno gola agli hacker e alle potenziali aziende pronte ad acquistarli in modo illecito. È la strategia giusta da adottare è sia quella di rafforzare la cybersecurity nazionale sia quella di revisionare il Golden Power per estenderlo anche al settore biomedicale: così si proteggeranno le imprese italiane pregiate in questo ambito che potrebbero finire in mani straniere ostili.
Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ieri ha confermato: “Il Golden Power può essere rafforzato e allargato“. Il nuovo dispositivo dovrebbe entrare nel “decreto liquidità” del Governo previsto tra sabato e domenica. C’è un principio di partenza già condiviso, scrive oggi il Sole24Ore, l’epidemia COVID-19 e i rischi incombenti per l’economia italiana impongono di riconsiderare il Golden Power: nella prospettiva attuale deve garantire tutela e protezione di un’impresa strategica non solo per la sicurezza nazionale, ma per la sicurezza della stessa economia italiana.

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