Giovani cyber, si chiama ‘Be aware. Be Digital’ la nuova campagna promossa dal DIS

Al via la prima campagna nazionale di formazione per la promozione di un utilizzo consapevole delle tecnologie ICT, promossa dal Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS), in collaborazione con la ricerca.

L’iniziativa è stata presentata ufficialmente dal direttore del DIS, Alessandro Pansa, in occasione delle celbrazioni del decennale della riforma dell’intelligence. Nome della campagna: “Be Aware. Be Digital”. Scopo, far acquisire consapevolezza che la propria libertà digitale non è uno slogan, ma un approccio che consente di essere davvero padroni di se stessi. capaci di muoversi in piena libertà nella dimensione del web. Liberi di sapere, liberi da condizionamenti esterni, liberi di proteggere i propri dati, liberi di scegliere il proprio futuro. Essere cittadini digitali, vuol dire rimodulare la dimensione personale nella società dell’informazione, al tempo stesso fonte di nuovi rischi e opportunità, sia per individui sia per le imprese.

“Be Aware. Be Digital” si sviluppa in un’ottica incrementale: parte dalla formazione dei più giovani e arriva a quella nel mondo del lavoro

La campagna “Be Aware. Be Digital” del DIS mira a far acquisire capacità di discernere le situazioni di reale vantaggio da quelle che privano delle libertà fondamentali. Il progetto, realizzato dal governo in collaborazione con il mondo della ricerca, viene affrontato in un’ottica incrementale. Partendo dalla formazione dei più giovani e trasferendo ai più grandi il valore di un uso consapevole delle tecnologie, si finisce per introdurre nel mondo del lavoro adeguate competenze professionali che generano vantaggio. In primis per le aziende e, di conseguenza, per l’economia del Paese. Nell’iniziativa cyber saranno coinvolte due categorie fondamentali: i ragazzi, da attrarre con iniziative formative innovative, da vivere in maniera diretta e tramite le istituzioni scolastiche; e le PMI, da ingaggiare fornendo uno strumento utile allo sviluppo delle risorse umane.

L’output della campagna prevede la realizzazione di APP: da quelle ludiche per i più giovani alle educative sulla sicurezza informatica. Ci sono anche fumetti ed eBook

L’output del progetto “Be Aware. Be Digital” prevede, tra le altre iniziative, la realizzazione di app ludiche per introdurre i più giovani all’utilizzo consapevole delle tecnologie; educational app per la diffusione dei concetti base della sicurezza informatica; fumetti ed eBook. I prodotti saranno veicolati attraverso le scuole italiane. Sono previsti anche strumenti formativi per i dipendenti delle PMI, d’intesa con le Associazioni di categoria. Ciò attraverso l’implementazione di learning tool per l’apprendimento online, che offre contenuti didattici, incentrati intorno a tematiche di sicurezza informatica declinate nella vita quotidiana dell’impresa e dei dipendenti. Lo scopo dell’esperienza di apprendimento è la diffusione di una cybersecurity awareness sul luogo di lavoro e l’utilizzo di buone prassi da parte dei dipendenti. Questi, sebbene di età anagrafica superiore a quella delle altre fasce di destinatari, sono ugualmente sprovvisti di educazione digitale, finendo per risultare sotto molti aspetti utenti ancora più inesperti dei ragazzi.

Pansa: Gli uomini e le donne dell’intelligence domani dovranno essere cittadini del mondo, compreso quello virtuale

“L’uomo, dunque, al centro di tutto, a cominciare dal nostro impegno costante su un duplice versante: da un lato la formazione, dall’altro la promozione di una cultura della sicurezza generalizzata e sempre più matura, commisurata all’era del web e dei social media”. Lo ha spiegato Alessandro Pansa nel suo intervento alla cerimonia per il decennale della riforma dell’intelligence. “L’imperativo, per le donne e gli uomini dell’intelligence, è quello di proseguire con coerenza e determinazione nel cammino che ieri li ha visti gestori di segreti – ha aggiunto il direttore del DIS -. Oggi li vede professionisti della sicurezza. Domani, e più che mai, li dovrà vedere cittadini del mondo, compreso quello virtuale”. A proposito, Pansa ha sottolineato la necessità che “l’intelligence faccia la sua parte rivolgendosi al terreno più fertile: quello delle menti dei giovani, ai quali la blogosfera offre una sconfinata prateria di libertà. La vivono, giustamente, come terreno d’elezione del loro essere ‘cittadini digitali’, come grande conquista del nostro tempo, dalla quale dipenderà il loro domani, e dalla quale non si torna indietro”.

Il direttore del DIS: I giovani devono essere incoraggiati nella fame di futuro. Ma devono essere consapevoli. Consapevolezza è la parola chiave per la sicurezza

“I giovani – ha ricordato Pansa -, debbono essere incoraggiati nella loro fame di futuro, che spetterà comunque ai ‘nativi digitali’ costruire. Allo stesso tempo – ha detto il direttore del DIS – è fondamentale che essi siano utenti consapevoli delle nuove tecnologie, che sviluppino autonome capacità di giudizio, ed anche, quando necessario, di autodifesa. Il web, i social, i sistemi di comunicazione relazionale che vengono utilizzati portano con sé un numero consistente di insidie e la mancanza di regole e di controlli – peraltro ben difficili anche da concepire – lo rendono un mondo ad altro rischio per chi non è ben attrezzato alla navigazione e non è ben consapevole di cosa stia accadendo. Consapevolezza: questa oggi è una parola chiave per la sicurezza, perché più consapevolezza vuol dire più libertà”.

Arriva la prima campagna nazionale cyber rivolta ai giovani

“A tale scopo – ha concluso il direttore del DIS, introducendo “Be Aware. Be Digital” -, il sistema di sicurezza nazionale, in collaborazione col mondo della ricerca, si accinge a lanciare una nuova iniziativa: la prima campagna nazionale cyber rivolta ai giovani. Ne seguirà una seconda – ha precisato Pansa – indirizzata alle piccole e medie imprese”.

Il teaser della campagna “Be Aware. Be Digital”

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