Cybersecurity, Baldoni (Acn): “In Italia tra imprese e Pa servono 100mila esperti di sicurezza”

Per il direttore dell’Acn “come Agenzia useremo con molta saggezza i fondi a disposizione per attrarre i nostri giovani e per andarci a riprendere i migliori esperti di sicurezza dall’estero “.

“Ogni piccola e media impresa, oltre alle pubbliche amministrazioni, dovrebbe avere almeno un esperto di sicurezza. Quindi, se ne contiamo uno per ogni Pmi nazionale, aggiungendo quelli per le Pa, a spanne si potrebbe arrivare a centomila persone”.

Il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Roberto Baldoni, in un’intervista al Corriere della Sera, ha evidenziato la carenza di persone competenti in materia di cybersecurity nel nostro Paese.

“Ce ne vorrebbero tantissime, ha spiegato Baldoni al quotidiano, “perché in fondo si sta ripetendo quello che abbiamo già visto anni fa, quando ogni azienda aveva bisogno dell’esperto informatico: ecco, oggi serve l’esperto in sicurezza”.

L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale punterà su salari competitivi

La carenza di personale esperto è da attribuire principalmente ai salari ritenuti troppo bassi. Secondo Baldoni “questo è uno dei motivi per cui la gente va via, soprattutto i nostri ragazzi, che, appena laureati vanno all’estero perché i salari più appetibili. C’è poi purtroppo un problema di meritocrazia, latente anche in molte amministrazioni e aziende private nel nostro paese. Oltretutto”, aggiunge, “se all’estero capita l’occasione di lavorare in certi contesti (come Google o Facebook) si ha la possibilità di esercitare la propria professione con opportunità che in Italia sono precluse, dal momento che non esistono attori di questo tipo. Il tecnico di cybersecurity vuole crescere e imparare continuamente cose nuove e purtroppo da noi non è sempre possibile”.

Sin dalla sua nomina avvenuta lo scorso agosto, Baldoni ha sempre confermato che uno dei compiti dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale sarà proprio puntare su questo, far capire capire alle aziende quanto è importante fare un salto in avanti nelle retribuzioni: un discorso che non vale solo per la parte informatica, ma per tutti gli altri settori che si sono evoluti in modo così rapido.

“Come Agenzia useremo con molta saggezza i fondi a disposizione per attrarre i nostri giovani e per andarci a riprendere i migliori dall’estero”, ha concluso Baldoni. “Anche perché l’esperienza di chi ha lavorato in una over the top è una ricchezza che poi riporta all’interno del proprio Paese. Ci sarà tutto il mio impegno su questo fronte, proprio perché ci siamo un po’ addormentati negli ultimi vent’anni e dobbiamo recuperare questo tesoro”.

L’agenzia cyber sarà operativa dal 1 gennaio 2022 e da lì darà al via alla nuova campagna di reclutamento. Dopo aver inglobato le prime competenze dal Dis (60 esperti) i cyberdefender dell’Agenzia arriveranno a 90 unità entro la fine dell’anno, a 300 entro la fine del 2023 ed 800 entro il 2027.

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