Cyberdefense, anche l’Italia ha partecipato a Locked Shields 2018

L’Italia ha partecipato a Locked Shields 2018, la più grande esercitazione di cyber defence della NATO di sempre

Anche l’Italia ha partecipato a Locked Shields 2018, la più grande esercitazione di cyber difesa della NATO di sempre. Il nostro paese ha schierato una squadra di esperti di sicurezza informatica provenienti dalle forze armate che hanno collaborato con gli specialisti di settore delle altre nazioni partecipanti, degli istituti di ricerca, delle Università e con gli esperti provenienti dall’industria di settore. Lo hanno fatto confrontandosi con tutti gli attori che, in caso di attacco cibernetico reale, potrebbero essere coinvolti in situazioni simili. Alle cyber manovre hanno preso parte complessivamente più di 1000 specialisti, provenienti da circa 30 nazioni. A organizzarla il Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence (CCDCOE) dell’Alleanza Atlantica in Estonia. L’obiettivo: addestrarsi nella protezione dei sistemi IT e delle infrastrutture critiche – assetti vitali – durante un massiccio attacco informatico.

Lo scenario delle manovre anti cyberwarfare: garantire il funzionamento dei sistemi vitali di Berylia nonostante oltre 2.500 cyber attacchi ostili simulati

Lo scenario di Locked Shields 2018 ha visto oltre 2.500 cyber attacchi simulati contro Berylia, un paese fittizio che sta vivendo un deterioramento della situazione della sicurezza. Una serie di eventi ostili sono coincisi con aggressioni informatiche contro il principale internet provider civile della nazione e contro una base aerea militare. Gli attori ostili hanno causato gravi danni alla rete elettrica, ai network pubblici 4G, ai droni e ad altre infrastrutture critiche. I cyber difensori della NATO e dei paesi alleati hanno dovuto mantenere il funzionamento dei sistemi, nonostante l’elevata pressione subita dagli hacker ostili e a valutare l’impatto delle decisioni prese. A livello strategico, operativo e politico. I partecipanti (Blue Team), esclusi gli organizzatori in Estonia, hanno operato dai loro paesi attraverso un accesso online sicuro. Ciò ha permesso di appurare anche le eventuali criticità nel rispondere e coordinarsi a distanza.

Esercitazioni come Locked Shields sono strategiche per tutte le forze armate NATO. Anche dell’Italia, che ha schierato il Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche (CIOC)

Esercitazioni come Locked Shields sono diventate strategiche per l’esplosione di cyber attacchi da parte di hacker di stato ostili verso paesi della NATO. Solo negli ultimi tempi, USA e UK hanno denunciato aggressioni informatiche contro routers e switches da parte di attori facenti capo alla Russia. Inoltre, ormai circa il 60% delle attività militari di una nazione moderna ha una componente cibernetica. Questi elementi hanno imposto alle forze Armate di dotarsi delle necessarie contromisure alle nuove minacce cyber. In Italia in quest’ottica è stato concepito il Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche (CIOC). La struttura è già operativa e proiettata verso la piena capacità (FOC) nel 2019. Inoltre, è in linea con gli obiettivi definiti sia in ambito europeo sia in ambito NATO. Questi comprendono – tra le altre cose – la realizzazione di solide capacità di cyber defence e di protezione delle infrastrutture.

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