Agcom: “Parental control obbligatorio su smartphone e device usati dai minori per evitare rischi del cyberspazio”

Le Linee Guida di Agcom non si applicano alla clientela di tipo business.

Il filtro “anti-porno”, e non solo, diventa obbligatorio su smartphone, tablet e smart tv utilizzati dagli under 18.  Il parental control per proteggere i minori “dai rischi del cyberspazio” viene introdotto dall’Agcom con la delibera approvata il 25 gennaio scorso. L’iniziativa nasce da un emendamento presentato nel 2020 dall’ex senatore della Lega Simone Pillon al decreto Intercettazioni.

A chi si applica il parental control 

L’obbligo, non previsto per la clientela di tipo business, impone ai fornitori di servizi di accesso ad Internet (ISP, Internet Service Provider), quale che sia la tecnologia utilizzata per l’erogazione del servizio, a predisporre sistemi di parental control (SCP), ovvero di filtro di contenuti inappropriati per i minori e di blocco di contenuti riservati ad un pubblico di età superiore agli anni diciotto.

Nelle Linee guida l’Autorità fornisce una preliminare elencazione delle principali categorie soggette al filtro dei sistemi di Parental control, tra cui: 

  • Contenuti per adulti, 
  • Gioco d’azzardo/scommesse, 
  • Armi, 
  • Violenza, 
  • Odio e discriminazione, 
  • Promozione di pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche, 
  • Anonymizer, 
  • Sette.

Gli operatori dovranno comunicare all’Autorità le categorie utilizzate per i sistemi di Parental control, la cui funzionalità minima deve includere almeno il blocco dei domini e siti web ospitanti contenuti oggetto di filtro.

Inoltre, in base alle Linee guida, i sistemi di controllo parental devono essere inclusi e attivati nelle offerte dedicate ai minori. Sulle altre offerte, i parental control devono essere resi disponibili come attivabili da parte del titolare del contratto.

Nell’area web riservata del sito dell’operatore gli over 18 possono disattivare il parental control con Pin, OTP e Spid

I soggetti che possono eseguire le operazioni di disattivazione, riattivazione e configurazione sono i maggiorenni, titolari del contratto, e coloro che esercitano la potestà genitoriale sul minore, identificati mediante PIN, OTP, SPID, accesso all’area web riservata del sito dell’operatore.

In base alle Linee guida i sistemi di controllo parentale devono essere offerti dagli ISP gratuitamente ai consumatori e senza costi correlati all’attivazione, alla disattivazione, alla configurazione o al funzionamento degli stessi. La fornitura dei SCP non può essere inoltre vincolata alla sottoscrizione di qualsiasi servizio accessorio a pagamento.

Gli ISP sono tenuti a pubblicare sui propri siti web guide chiare ed esaustive per l’utilizzo dei SCP e ad offrire assistenza gratuita per l’attivazione, la disattivazione e la configurazione dei SCP attraverso call center con operatore umano ove selezionato dal consumatore secondo la vigente regolamentazione.

In base alle Linee guida le operazioni di attivazione, disattivazione e configurazione dei SCP devono essere realizzabili in modo semplice e intuitivo mediante interfaccia web o App sul terminale e il cliente deve poter selezionare le categorie da bloccare. 

Gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche dovranno assicurare adeguate forme di pubblicità dei SCP preattivati, in modo da assicurare che i consumatori possano compiere scelte informate. 

La presenza dei SCP e le istruzioni su come modificarne la configurazione, disattivarli e riattivarli in un secondo momento devono essere fornite in maniera chiara, trasparente ed esaustiva insieme alla documentazione contrattuale.

Per approfondire:

Le linee guida di Agcom per applicare il parental control

Direttore responsabile, Giornalista

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