ACN, stop a fuga dei cervelli cyber: per 2 anni i dipendenti non possono lavorare nel privato

Il disegno di legge per la cybersicurezza, varato dal Governo, prevede anche la norma “per evitare la fuga dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale al mercato privato”, ha spiegato il Sottosegretario e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Alfredo Mantovano.
 

Si potrebbe ribattezzare lo stop alla fuga dei cervelli cyber. Lavorare per l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale dovrebbe essere una missione per la quale si mette il proprio talento e le proprie competenze, acquisite in modo particolare anche in ACN, per contribuire a rafforzare la cyber resilienza e la sicurezza cibernetica del Paese. Chi vorrà abbandonare l’Agenzia per lavorare nel mercato privato, sempre nello stesso settore della cybersecurity, non potrà farlo per due anni. I contratti stipulati saranno sono nulli.

Perché questa decisione del Governo

Questo “raffreddamento” è contenuto nel disegno di legge per la cybersicurezza approvato, la settimana scorsa, dal Consiglio dei ministri.

Abbiamo pensato al ‘raffreddamento’ per evitare la fuga dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale al mercato privato”, ha spiegato il Sottosegretario e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Alfredo Mantovano. “Per due anni”, ha aggiunto, “il personale di ACN non potrà lavorare nel privato in carichi simili”.

Nel dettaglio, ecco cosa prevede l’articolo del disegno di legge dal titolo Disposizioni in materia di personale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”:

  • I dipendenti appartenenti al ruolo del personale dell’Agenzia che abbiano partecipato, nell’interesse e a spese dell’Agenzia, a specifici percorsi formativi di specializzazione, per la durata di due anni a decorrere dalla data di completamento dell’ultimo dei predetti percorsi formativi, non possono essere assunti, né assumere incarichi, presso soggetti privati al fine di svolgere mansioni in materia di cybersicurezzaI contratti stipulati in violazione di quanto disposto dal presente comma sono nulli. Le disposizioni non si applicano al personale cessato dal servizio presso l’Agenzia secondo quanto previsto dalle disposizioni del regolamento adottato in attuazione dell’articolo del Ddl relative al collocamento a riposo d’ufficio al raggiungimento del requisito anagrafico previsto dalla legge per la pensione di vecchiaia, alla cessazione a domanda per inabilità, ovvero alla dispensa dal servizio per motivi di salute. 
  • I percorsi formativi di specializzazione sono individuati con determina del direttore generale dell’Agenzia, che tenga conto della particolare qualità dell’offerta formativa, dei costi, della durata e del relativo livello di specializzazione che consegue alla frequenza dei suddetti percorsi.

Ad oggi, il personale in ACN ammonta a 300 unità. L’obiettivo, come è scritto nella Strategia nazionale, è giungere a 800 persone nel 2027. Un “esercito cyber” che, grazie anche alla norma “raffreddamento”, avrà un motivo in più per lavorare per lo Stato italiano.

Direttore responsabile, Giornalista

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