In Spagna due presunti hacker criminali di 19 anni sono finiti agli arresti, accusati di aver violato i profili di Pedro Sanchez. Insieme ai dati del Primo Ministro ci sarebbe stato l’illecito accesso alle informazioni anche di altre figure di spicco della politica nazionale, nonché di alcuni giornalisti.
Il Governo iberico sotto attacco hacker
Pedro Sanchez, il Primo Ministro della Spagna, è al centro di un caso di cyber crimine, insieme ad altri nove ministri e di alcuni giornalisti. Sono infatti stati arrestati due presunti hacker criminali di 19 anni (nella provincia di Las Palmas) accusati di accesso ai dati personali dello stesso Sanchez. Tra i politici di spicco coinvolti, anche i titolari dell’Interno e della Giustizia, Fernando Grande Marlaska e Felix Bolanos.
La notizia è arrivata direttamente dalla Policía Nacional, attraverso i suoi profili sociali. Questo l’annuncio: “Due persone arrestate per il loro presunto coinvolgimento nella fuga di dati personali relativi a figure governative e statali di alto livello L’indagine, condotta dall’Audiencia Nacional, è attualmente sottoposta a segreto istruttorio“.
L’operazione – con tutta la sua portata – sarebbe emersa lo scorso 27 giugno. Tutti i dati sono confluiti all’interno di un documento di 500 pagine, diffuso dagli hacker tramite un canale Telegram.
Il ruolo della politica
A destare altri sospetti – sulla possibile matrice ‘politica’ del fatto – è stata l’indirizzo dell’azione. In effetti, pur essendo stati colpiti diversi ex dirigenti del conservatore Partito Popolare, nel mirino dei criminali è finita anche l’ex sindaco di Barcellona, Ada Colau.
Soprattutto, però, in queste ‘liste’ hanno trovato spazio circa 3.000 affiliati al partito della sinistra Podemos. La prima ipotesi nei confronti dei presunti responsabili sarebbe stata addirittura quella di “terrorismo“.
Un periodo difficile
Negli ultimi mesi la Spagna si ritrovata a più riprese a doversi confrontare con le vulnerabilità proprie della dimensione cibernetica. Si pensi solo al blackout dello scorso aprile, destando preoccupazione proprio per la prospettiva di un attacco cyber.
El Mundo aveva parlato di “collasso del sistema elettrico nazionale“. El País, al contrario, aveva sottolineato come le autorità spagnole e portoghesi, tra i diversi fattori, non avessero assolutamente accantonato un guasto della rete elettrica europea.
Dall’altro lato, l’Istituto Nazionale di Ciberseguridad (INCIBE) spagnolo – oltre a dare tutta una serie di raccomandazioni – ha avviato accertamenti mirati. La loro funzione, quella di verificare l’eventuale matrice cyber del blackout, a dimostrazioni delle specifiche vulnerabilità dei ‘Sistemi Paesi’.