Ieri, 5 Maggio 2025, ricorreva in Italia la Giornata Nazionale contro la Pedofilia e Pedopornografia, occasione in cui la Polizia Postale ha svelato le nuove minacce cyber per i più giovani. Il tutto, attraverso la pubblicazione di un rapporto che ha fornito una panoramica di questi illeciti, fornendo consigli mirati a tutelare i minori.
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La piaga delle minacce cyber contro i minori
La Giornata Nazionale contro la Pedofilia e Pedopornografia del 5 Maggio è servita alla Polizia Postale per approfondire le nuove minacce cyber per i più giovani, mediante un nuovo rapporto. Il tema è molto delicato, nella misura in cui oggi ha accesso a Internet una fascia sempre elevata di bambini e ragazzi. Troppo spesso, però, a mancare è la consapevolezza.
Per questo, come hanno spiegato le autorità nell’introduzione dello studio, “la protezione dei diritti di bambini e adolescenti rappresenta una priorità per la Polizia di Stato“. E per questo, “richiede un’attenta valutazione delle minacce emergenti“.
Suddette minacce sarebbero interconnesse con l’impiego di tecnologie innovative e insieme ad un approccio metodologico e operativo in linea con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione. Su tali presupposti, in relazione al tema, è possibile consentire nuove prospettive in termini di conoscenza e interazione sociale.
La questione in numeri
All’interno della sua analisi, i tecnici della Polizia Postale ha offerto – nella prima parte – una disamina di carattere quantitativo. L’utilizzo dei numeri è servito per evidenziare la portata di questo illecito. Tanto quanto lo stesso possa colpire nella vita quotidiana.
Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) ha sottolineato come nel 2024 sia stato potenziato tutto il monitoraggio dei siti analizzati. In virtù di un aumento esponenziale rispetto al 2023, si sono complessivamente analizzati 42.231 siti. Di questi, 2.775 resi irraggiungibili e inseriti nella black list dei portali.
In questa lista ci sono quei siti che contengono rappresentazioni di sfruttamento sessuale di minori. Cosicché se inibisca la visualizzazione, impedendo che le immagini di abuso continuino a circolare, per evitare la vittimizzazione secondaria.
Nel 2024 il numero complessivo di casi trattati è risultato in aumento rispetto al 2023, crescendo da 2702 a 2828. In aumento anche le persone in arresto – sempre lo scorso anno – da 108 nel 2023 a 147 nel 2024. Quest’ultimo indicatore ha rappresentato il miglioramento delle operazioni repressive per identificare e arrestare tempestivamente gli autori di gravi reati.
Per quanto riguarda le denunce, il dato del 2024 relativo alle persone denunciate in stato di
libertà (1037) è risultato “in leggera diminuzione rispetto ai dati 2023 (1131)“.
Analogamente, “per il numero delle persone indagate passate da 1239 nel 2023 a 1184” si è evidenziato un altro aspetto. Ossia, come “l’azione della Polizia Postale si è orientata con maggiore incisività sui soggetti di particolare pericolosità“.
Il livello di rischio
La rete è una enorme fucina di pericoli, proprio perché facilmente accessibile. Da qui, la varietà dei pericoli che negli anni si è sedimentata e specializzata, divenendo sempre più pervasiva.
Addirittura, nella fascia 14-16 anni, i casi sono cresciuti del 24%, passando da 114 casi nel 2023 a 141 nel 2024. Si è evidenziato quanto adolescenti siano di fronte a dinamiche digitali complesse. Dal sexting alla condivisione di immagini intime, spesso sotto minacce o ricatti.
Nel complesso, da definizione della Polizia, i minori possono essere vittime di adescamento (grooming) o finire in procedimenti che li indurrebbero a postare loro foto intime. Di qui, il rischio di confrontarsi con delle minacce come la pedopornografia, il revenge porn e la sextortion.
Al contempo, possono altresì subire atti di prepotenza e molestie dai loro simili, anche in fasi di gioco (cyberbullismo). La direzione in questo caso sarebbe quella delle violazioni della privacy o di truffe informatiche (romance scam). Oltre a modelli dalla dubbia moralità, quei contenuti inappropriati possono fungere da volano nel legittimare rappresentazioni di violenza estrema, come il materiale “gore”.