La dimensione cyber nel conflitto India-Pakistan: tra guerra ibrida e rischio sistemico per i mercati

La disputa tra India e Pakistan sta portando a notevoli ricadute. Per esempio, nelle ultime settimane, sia la National Stock Exchange (NSE) sia la BSE Ltd (BSEL.NS) – le due principali borse valori indiane – hanno deciso di limitare temporaneamente l’accesso ai propri siti web da parte di utenti stranieri. Una misura drastica, in seguito a lunghe confronti interni di martedì scorso. La motivazione è stata la paura timore crescente di attacchi informatici come parte integrante del conflitto.

La dimensione cyber del conflitto

Nelle ultime settimane, la recrudescenza della disputa tra India e Pakistan per via delle regioni confinarie (Jammu e Kashmir pakistano) ha avuto delle ripercussioni anche sulla dimensione cyber e sulle borse. Tra sanzioni economiche e le successive azioni militari, si evidenzia come le catene del valore regionali abbiano subito delle interruzioni.

Sulla base di questi presupposti, la Reuters ha spiegato come le due principali borse valori indiane, la National Stock Exchange (NSE) e la BSE Ltd (BSEL.NS) abbiano reagito. Rispetto alla delicata attualità, le borse hanno temporaneamente limitato l’accesso ai loro siti web per gli utenti stranieri.

Una decisione di sicuro impatto, che si è presa in seguito a delle lunghe riunioni – lo scorso martedì – viste le possibili minacce informatiche che potrebbero arrivare come ‘parte’ ibrida del conflitto. Tuttavia, non è stato specificato se ci siano stati illeciti simili nelle ultime ore.

Operare in scenari ‘ibridi’

Quello delle minacce cyber come parte integrante di una guerra o comunque come ‘offesa’ anche in periodi non ‘formalmente’ bellici è un fenomeno ormai consuetudinario. L’azione di proxies che agiscono per conto di uno Stato o gruppi criminali informali possono arrecare dei seri danni.

Le catene del valore che insistono in regioni ‘a rischio’ possono subire interruzioni, con enormi perdite economiche. La situazione del sub-continente indiano potrebbe addirittura peggiorare. Da qui – in un ambiente generale davvero delicato – la necessità di prendere delle misure “precauzionali”.

In una e-mail alla stessa Reuters, un portavoce della BSE ha spiegato: “Essendo questa un’istituzione critica per le infrastrutture di mercato (MII), stiamo operando in maniera precisa. Ossia, si monitorano in modo continuo i rischi a livello nazionale e internazionale. Massima è l’attenzione per le potenziali minacce informatiche”.

E ancora: “Sulla base di tale monitoraggio del traffico informatico, come misura precauzionale e protettiva, i siti web/locali sono bloccati. Così si potranno proteggere gli utenti e i sistemi”.

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