Mentre continuano le indagini, non si placano le polemiche sulla disconnessione dei radar nel Nord-Ovest che lo scorso 28 giugno ha causato ingenti rallentamenti al traffico aereo. Dalle verifiche si potrà poi intervenire per rafforzare la sicurezza delle infrastrutture IT di quel comparto. Intanto, si è fatta sentire anche Ryanair.
Disconnessioni
Sarebbero emerse delle più chiare responsabilità circa la disconnessione dei radar, con conseguente vulnerabilità diffuse sulla sicurezza aerea nazionale nel quadrante Nord-Ovest. L’Ente nazionale per l’assistenza al volo (ENAV) ha infatti puntato il dito contro TIM. Nel frattempo si è mossa anche Ryanair, che si è rivolta all’Unione Europea per chiedere una riforma dei servizi ATC.
I fatti comunque sono ormai noti. Lo scorso sabato 28 giugno – tra le 20:20 e le 22:20 – nei cieli del Nord-Ovest c’è stato un guasto al sistema di trasmissione dati radar del Centro di Controllo d’Area di Milano. Il problema ha costretto decine di aerei a fermarsi o a dover cambiare rotta.
Sono emersi tantissimi disagi per gli utenti, con quasi 50 mila passeggeri che hanno dovuto rivedere i propri piani. Al netto dei danni economici, uno scenario di disconnessione simile ha lasciato più di un interrogativo sulle condizioni di sicurezza cibernetica delle infrastrutture IT.
Ryanair chiede l’intervento dell’UE
Tra le compagnie aeree, Ryanair si è fatta decisamente sentire, proponendo un cambio di rotta. La società irlandese ha infatti pubblicato un comunicato ufficiale, chiedendo di “riformare urgentemente il caotico sistema di controllo del traffico aereo europeo“. La messa in discussione dell’efficacia e della qualità dei servizi di controllo del traffico aereo (ATC) servirà per indicare le novità.
Così Ryanair: “È inaccettabile che i passeggeri continuino a subire disagi dovuti ai servizi ATC a causa delle ripetute carenze di personale di controllo in tutta Europa e ora di un altro guasto tecnico. Questa volta è toccato al centro ATC di Milano il 28 giugno, con il ritardo/cancellazione di 60 voli Ryanair. I disservizi hanno colpito ingiustamente oltre 10.000 dei nostri passeggeri“.
E ancora: “ENAV dovrebbe essere preparata a guasti alle apparecchiature come questo, non chiudendo interi spazi aerei per ore e ore. Quando la Commissione Europea interverrà e prenderà provvedimenti per riformare i servizi ATC dell’UE e proteggere i passeggeri da ripetute interruzioni dei servizi ATC come questa?“.
Dopo le scuse, la compagnia ha concluso: “Chiediamo che il Ministro dei Trasporti nazionale e la Commissione europea adottino azioni urgenti per migliorare il sistema ATC in Europa”.
L’ordine del problema
Secondo quanto ha riportato la Repubblica, i legali di ENAV passeranno alle vie legale e redigeranno una “Lettera” per formalizzare una contestazione ufficiale a TIM. Lettera, che passerà anche per l’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC, l’autorità unica di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile in Italia).
L’ordine dell’accusa sarà imperniata sul “mancato corretto funzionamento della rete di trasmissione dati al servizio dei sistemi radar dell’Ente“. Da un’iniziale ricostruzione dei fatti, i radar deputati al rilevamento e alla registrazione dei movimenti degli aerei di riferimento in volo avrebbero infatti funzionato correttamente.
L’interruzione della catena di comunicazione avrebbe invece interessato non già la raccolta dei dati, quanto la loro trasmissione al centro del Nord-Ovest Italia. Il fatto che la gestione del servizio fosse in capo ad un soggetto è esterno, segnatamente TIM ha ovviamente dato adito a dei dubbi nei confronti di quest’ultima.
ENAV, del resto, già nel primo comunicato che aveva redatto sul tema aveva dichiarato: “Il problema ha riguardato la connettività che consente l’afflusso dei dati radar alla sala operativa. E questa è garantita da un fornitore esterno di telecomunicazioni, ovvero TIM”.
La versione di TIM
Da parte sua, la stessa TIM aveva immediatamente ribadito di essere “estranea ai fatti”. E da qui, costruirà la sua linea di difesa giacché “la trasmissione dei dati è garantita da sistemi ridondanti“. Nella misura in cui ci siano delle situazioni in cui un certo canale non dovesse funzionare, “se ne attiva un altro di backup”.
Ha poi ribadito l’immediatezza del suo intervento per garantire il massimo supporto di ENAV. Si è inoltre richiamata l’attenzione su un fatto preciso. Ossia, che “il funzionamento del radar dipende da diversi sistemi riferibili a differenti operatori”.
Sempre la Repubblica ha aggiunto che il contratto tra TIM e ENAV sarebbe prossimo alla scadenza. L’Ente sarebbe dunque intenzionata ad affidare il servizio non più ad un solo fornitore, ma a due diversi operatori di telecomunicazioni. La diversificazione della gestione cambierebbe l’operatività del servizio.
Così facendo, “ENAV avrà una connessione dati principale e una di riserva. A queste due connessioni dati, “si aggiungerà quella d’emergenza già oggi è in piedi. La assicura Telespazio, via satellite”.
In attesa dei prossimi sviluppi della vicenda va ribadito quanto sia fondamentale che l’intero ‘Sistema Paese’ si attivi per prevenire o contrastare fenomeni di tale portata.