ACN, fine dello stato di agitazione dei sindacati

Lo scorso primo maggio, in occasione della festa dei lavoratori, il sindacato aveva proclamato lo stato di agitazione sindacale. Tra le principali motivazioni la scarsa trasparenza nei processi di reclutamento e progressione di carriera del personale.

Il Cisal-Sibc-Acn ha firmato il verbale di conciliazione con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale mettendo fine allo stato di agitazione proclamato il primo maggio scorso.

La procedura di raffreddamento e conciliazione è stata condotta in prima persona dal direttore generale Bruno Frattasi, come espressamente richiesto dal sindacato. Con questo verbale, l’Amministrazione si impegna a un pieno rispetto del contratto e a una informativa preventiva in caso di cambiamento dei turni”, si legge in una nota diffusa dal sindacato.

Inoltre, si legge sul verbale, “su indicazione del direttore generale, l’Amministrazione porrà in essere ogni iniziativa volta a sensibilizzare la dirigenza dell’agenzia ad una maggiore attenzione nei rapporti con il personale. L’agenzia si impegna ad adottare e a dare evidenza documentale delle buone pratiche di trasparenza e informazione nei confronti delle Rappresentanze sindacali, promuovendo una maggiore accessibilità alle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività dell’agenzia stessa”.

“Siamo soddisfatti del risultato ottenuto – dice il segretario Valerio Marone -. Abbiamo avuto con il direttore generale un confronto aperto, a tratti anche aspro, ma che ha portato a dei risultati. Il verbale di conciliazione, come è prassi, è un testo privo di dettagli tecnici. Ma da domani si apriranno i tavoli tecnici per trasformare questi principi in risultati concreti per i lavoratori”.

Perché lo stato di agitazione

Lo scorso primo maggio, in occasione della festa dei lavoratori, il sindacato aveva proclamato lo stato di agitazione sindacale. Tra le principali motivazioni alla base della protesta la scarsa trasparenza nei processi di reclutamento e progressione di carriera del personale.

Marone aveva rimarcato il ruolo del CSIRT come “il fiore all’occhiello dell’Agenzia spesso esaltato negli incontri pubblici ma quotidianamente bersaglio di ingiustizie e malcelate minacce”.

Ad oggi, aveva detto il presidente del sindacato, non risultano pubbliche né chiare le modalità di ingresso e selezione del personale comandato da altre amministrazioni presso ACN. Molti di questi sono arrivati inizialmente in comando/distacco, spesso senza nessuna competenza in cybersicurezza“. Meno della metà dei lavoratori è stata scelta con un concorso. Anzi: “Su 233, ben 140 sono stati presi mediante altri istituti e hanno ricevuto la stabilizzazione in posizioni gerarchicamente ed economicamente superiori rispetto al personale del CSIRT Italia. L’unico organo effettivamente incaricato della protezione cibernetica nazionaleAnche i percorsi di progressione interna risultano opachi, nonostante le ripetute sollecitazioni sindacali a favore della trasparenza“.

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